Il fallimento dell'insegnamento preuniversitario della Fisica

Il fallimento dell'insegnamento della Fisica 
nella scuola secondaria

 

Università La Sapienza - Roma

Dati provenienti dall'Università la Sapienza di Roma 

Sono qui di seguito riportati alcuni brani dall'articolo Degrado della funzione formativa delle scuole medie, apparso sul numero di ottobre-dicembre '95 de La Fisica nella Scuola (rivista dell'Associazione per l'Insegnamento della Fisica) a firma dei professori Andrea Frova, Egidio Longo e Mario Mattioli del dipartimento di Fisica dell'Università La Sapienza, Roma.

Da anni, il corso di Fisica Generale che si tiene per gli studenti in Fisica all'Università La Sapienza va gradualmente semplificando i suoi contenuti, per l'impossibilità di presupporre negli allievi le basi più elementari del sapere scientifico. Non tanto basi nozionistiche, quanto dinamica mentale, capacità di riflettere, congetturare e proporre. [....]

Almeno nel nostro Dipartimento, questa situazione è lamentata dalla maggioranza dei colleghi. Non si tratta soltanto di impressioni: la qualità degli esami è in discesa, e i voti, adeguandosi alle circostanze, divengono sempre meno significativi. Tangibile è, in particolare, il calo negli esiti delle prove d'esame scritte, che pure non sono più difficili di un tempo. [....]

È prevedibile che, sulle affermazioni fatte, troveremo schiere di scettici, se non di dissenzienti, e dunque sarà bene spostarsi subito sul terreno dei fatti. I fatti sono un test che è stato fatto su un ampio numero di matricole il loro primo giorno in un'aula universitaria di Fisica. Un test che si è rivelato oltremodo significativo, soprattutto perché è stato ripetuto con esiti drammaticamente aggravati, a distanza di pochi anni. Stessa università, stesse scuole di provenienza, stesse domande, stessi criteri di valutazione da parte degli scrutatori.
Al test, svolto per la prima volta nel 1988, furono sottoposti 338 studenti di Fisica [....]. Per un confronto, furono separatamente esaminati anche 220 studenti di Scienze Biologiche [....]. Il test prevedeva venti domande, quasi tutte di meccanica elementare, per rispondere alle quali non si richiedeva il possesso di nozioni formali, ma piuttosto la capacità di osservazione e di analisi di fenomeni semplici, molti di carattere quotidiano, e soprattutto la comprensione almeno intuitiva dei loro aspetti essenziali.
Il test è stato ripetuto [....] sei anni più tardi. È stato applicato esclusivamente a studenti di Fisica [....]. È il confronto tra le risultanze odierne e quelle di sei anni fa, oppure tra gli studenti di Fisica d'oggi e quelli di Biologia d'allora (ma anche il livello davvero preoccupante cui sono pervenuti alcuni, anche nello stesso uso della lingua italiana), che getta lunghe ombre sullo stato della funzione preparatoria delle medie superiori [....].

[Dopo aver riportato e commentato i venti quesiti del test e le risposte fornite dagli studenti, l'articolo presenta una tabella riassuntiva da cui emerge la seguente percentuale di risposte 'accettabili':
nel 1988: 43% per i fisici, 33% per i biologi;
nel 1994: 32% (solo fisici).]

Che dire? Gli studenti di Fisica d'oggi [....] restano appena vicini al livello dei biologi del 1988, e pesantemente al di sotto dei loro colleghi di un tempo. [....]

Ai tempi delle turbolenze autonome, si pensava di aver toccato il fondo. Invece, non sembrano esserci limiti al peggioramento. A parte l'effetto dell'indotto sociale, leggi e riforme hanno fatto, e stanno facendo, danni difficilmente riparabili. Il graduale svilimento dell'esame di maturità, per esempio, ha avuto riflessi deleteri sull'intero arco degli studi. La scuola media superiore è scesa al livello di quella statunitense, un lusso che non possiamo permetterci, non disponendo, a livello universitario, di mezzi e strutture paragonabili a quelli americani. [....]

Urge un recupero delle funzioni formanti della scuola media, urge arrestare il suo strisciante declino. In qualsiasi disciplina, non soltanto la Fisica, si produrranno danni irreversibili, destinati a tradursi in un ulteriore deterioramento del sistema e della sua scala di valori. [....]


Politecnico di Milano

Dati provenienti dal Politecnico di Milano

Queste note sono tratte da una relazione del prof. Giovanni Tonzig, collaboratore del prof. Alfredo Dupasquier che insegna Fisica Generale presso la sezione di Como del Politecnico di Milano. A 344 iscritti al primo anno di ingegneria è stato proposto, ai primi di Marzo del '96, lo stesso test svolto nell' '88 e nel '94 dagli universitari di Roma. La percentuale di risposte 'accettabili' è risultata del 36%.

L'aver racimolato qualche punto percentuale in più rispetto a Roma '94 potrebbe anche essere per Como un discreto risultato, tenuto conto tra l'altro che a Como è proporzionalmente molto più elevata la presenza di allievi provenienti da istituti tecnici (e le statistiche del test di Roma mostrano chiaramente che il risultato di tali allievi è in media di molto inferiore a quello degli allievi provenienti dai licei).

Resta il fatto che il quadro appare anche a Como assolutamente desolante, ai limiti del surreale. Lasciamo pure stare tutti gli altri, guardiamo solo le risposte degli studenti che le commissioni di maturità hanno premiato col voto massimo, il 60: è un pazzesco campionario di nefandezze sull'ABC della Fisica. In alcuni casi, prima ancora che i fondamenti della Fisica sembrano calpestati i diritti del senso comune. Come quando un '60' riesce a sommare forze con velocità... e un altro forze con energia... e un terzo crede che se una palla di gomma rimbalza sempre meno in alto è perché la pressione atmosferica la schiaccia verso il basso... e un quarto, che sta pensando a una palla lanciata verticalmente verso l'alto, è convinto che nel punto più alto la palla non è soggetta ad alcuna forza... e un quinto pensa che se si toglie l'aria si toglie anche la gravità... e per un sesto (ma forse è solo un buontempone che aveva voglia di straparlare) il fatto che un satellite può ruotare a lungo attorno alla Terra solo se è abbastanza lontano dalla superficie terrestre si spiega con "la forza elettromagnetica delle particelle elettriche elementari"...

Ciliegina sulla torta: chi ha fatto il test migliore? Un ragazzo del classico, che ha risposto in modo corretto, semplice e intelligente a tutte le domande (tranne l'ultima, risultata inaccessibile e pertanto esclusa dalla statistica sia a Roma che a Milano). Che cosa ha preso costui all'esame di maturità? 36, il voto minimo. E il secondo in classifica? Un ragazzo proveniente da un Istituto Tecnico. Voto d'esame: 37. Quanti hanno risposto all'ultima domanda? Uno solo su 344. Provenienza: Istituto Tecnico. Voto alla maturità: 36. Chi ci capisce qualcosa è bravo.

Alcuni ragazzi (il test era rigorosamente anonimo) hanno lasciato scritta qualche considerazione personale. Uno dei più simpatici, alla domanda "se la Terra ruota, come mai le nuvole e tutto quanto è sospeso nell'aria non restano indietro?" risponde correttamente, come molti altri: "Perchè la Terra è coperta dall'atmosfera che ruota insieme". Ma aggiunge: "Altrimenti chissà che folate!". Un altro invece ha scritto parole che lasciano l'amaro in bocca: "Purtroppo non ho fatto il liceo scientifico e la Fisica non l'ho mai studiata!!! Le risposte [che dovevano essere brevemente giustificate] non hanno motivazione perchè non sapevo cosa scrivere. Abbiate pietà per me e per chi si trova nelle mie stesse condizioni".